domenica 9 agosto 2015

Day Hospital (in 100 parole e non di più)





Il libro è un diario del cancro sia per chi non ne conosce i "risvolti pratici" (inaccessibilità della vasca, pellegrinaggi dal medico di base per le impegnative, cosa ti dicono i medici e cosa non ti dicono), sia per chi ha il cancro o l'ha avuto e credo si ritrovi. Niente fronzoli. Una cronaca. Che però rischia di diventare noiosa. Ma mi hanno infastidito di più l'autoreferenzialità (cita titoli e trame di altri suoi libri) e la mancanza di finale. "Durerà la remissione. Non lo so". Fine. Apprezzabile la sua ricerca di risposte sul male: "Conoscere e dominare sono sinomini".

102 pp

L'importante è prendere atto di una situazione cambiata e adattarvisi. Salvo fare ricorso all'arma estrema. Pensare ad altro. La possibilità di accedere mentalmente a realtà diverse, o addirittura di crearne, è la facoltà più grande che possegga l'essere umano.

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