lunedì 14 maggio 2018

Con leggerezza, bambina


Sto scrivendo un articolo sul fallimento per V+ magazine. Come arriva, come "incassarlo", come superarlo e andare avanti - espressione che mi piace sempre meno. Andare avanti: andare dove?


Mi chiedo se sia l'argomento giusto: io sono una perfezionista. Una perfezionista schizofrenica: se va male, la affronto in due modi, o vado nel panico o la affronto a testa bassa con grandi dosi di caffeina (amico che mi hai dato questa definizione: sai chi sei). Urlo al cielo come un tragediografo greco "Dio, perché!" con voluttà ed esagerato senso scenico. Pazienza la mia dignità. "Sei troppo esigente" mi dicono. Ogni fallimento mi tormenta come se non avessi la pelle e tutte le reazioni fossero amplificate. I nervi sovraesposti. I neuroni bloccai davanti a uno schermo psichedelico come in Arancia meccanica.
"Il fallimento è un evento, non è una persona". Io non sono un fallimento. Possono esserlo le cose che faccio e che non mi riescono bene.
Ma "con leggerezza, bambina. Con leggerezza".
Sì, è l'argomento giusto, è l'argomento perfetto per una schizofrenica perfezionista che odia fallire ma che, se vuole diventare la donna che vuole diventare, deve farci i conti. "Con leggerezza, bambina, con leggerezza".


[Ph. Anne Leibovitz]

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