Si dice sempre che l'Italia è un Paese di scrittori, ma non di lettori.
Che in Italia si scrive molto, ma si legge poco.
(poi scopro gruppi di lettura online come Un buon libro, un ottimo amico - http://www.facebook.com/pages/Un-buon-libro-un-ottimo-amico/129824377046938 - o Youbookers - http://www.youbookers.it/ - e mi chiedo se sia davvero così).
Il proliferare di blog, e spesso lo scarso riscontro sotto forma di commenti, ne potrebbe essere una dimostrazione.
Ma poi la trilogia 50 sfumature di... conquista la classifica, come libro più venduto, in Inghilterra, superando perfino Harry Potter (la tentazione di leggerlo, devo ammetterlo, mi è venuta).
Non credo che gli italiani leggano poco. Semplicemente leggono ciò che li seduce di più.
Un libro che parla di sesso, sesso, sesso, proibito (altro che posizione del missionario), che si posiziona a metà tra Twilight e Harmony, attira di più dell'Odissea o di Dostoevskij.
Ci si stupisce? Si parla di caso editoriale, quando le vendite salgono e salgono, e si accusano gli italiani di leggere libri di scarsa qualità. Ma un libro che vende così tanto è, a ragion veduta, di scarsa qualità? Un libro non è fatto per essere letto - e quindi per essere venduto?
Quando L'amante di Lady Chatterley fece sold out, dopo il processo del 1960, si urlò allo scandalo; oggi è considerato un classico.
E cosa c'è di più classico di un libello Harmony dalle pagine ingiallite e dalla copertina kitsch? Nella casa al mare dove andavo da piccola, c'era questo armadietto di fronte alla porta del bagno che non ho mai saputo esattamente cosa contenesse, a parte una pila di Harmony, sempre gli stessi, che nonna, mamma o zia rileggevano periodicamente ogni estate.
"Classico" è quel tipo di libro che entra nel linguaggio comune e quotidiano: non si dice una storia d'amore in stile Harmony? (E Beautiful? Ah, Beautiful, le sue infinite trame, le sue morti e le sue resurrezioni!).
Così si dice un viaggio lungo come l'Odissea; combattere contro i mulini a vento come Don Chisciotte; un eroe non eroe come Marcovaldo di Calvino. E la vendetta alla conte di Monte Cristo; una passione spenta alla madame Bovary; un dramma umano, malinconico e travagliato, che si trova solo nei Miserabili di Hugo.
Si fa l'amore o lo si legge.
Se ne fa poco, se ne legge tanto.
50 sfumature di... non è solo per casalinghe disperate o quindicenni curiose. Come caso editoriale sta facendo il suo dovere, e sotto gli ombrelloni o dentro gli zaini credo se ne vedranno tante copie.
Ogni classico, anche Tolstoj, anche Omero, è stato (è?) un caso editoriale. Forse resta solo da renderli ancora appetibili alle menti di questi "svogliati" italiani.
A cominciare dalla scuola?
Io, in vacanza, non mi porterò Anna Karenina.
Gli ultimi tre titoli presi in biblioteca sono:
1. Tre volte giugno di Julia Glass (come autrice non la conosco, sono andata alla cieca);
2. La fine del mondo storto di Mauro Corona (di suo è il primo libro che leggo, mea culpa);
3. Cose che nessuno sa di Alessandro d'Avenia (quello di Bianca come il latte, rossa come il sangue; l'ho incontrato alla mia vecchia scuola, mi piace come scrive).
Adesso sto leggendo il terzo.
C'è questo professore, sognatore e quasi "dandy" (dorme su un letto che ha per gambe solo libri), e una mattina, scuola allagata, porta i ragazzi a fare lezione nel parco. Prende l'Odissea, assegna i personaggi, si legge ad alta voce.
I Greci facevano scuola così, all'aperto.
Se tutto quello che studiate in classe, non vi aiuta a vivere meglio, lasciate perdere.
Non leggiamo l'Odissea perché bisogna conoscerla, perché è scritto nel programma, perché un ministro lo ha deciso. No! No! No! Noi la leggiamo per amare di più il mondo.
Sì, amare. Solo chi sa leggere una storia sa capire ciò che gli accade.
Narrami, o Musa, dell'eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la sacra rocca di Troia...
Finito questo, credo che riprenderò in mano la storia di Ulisse, Telemaco e Penelope.
E anche 50 sfumature di...
Blasfemo metterli insieme?
Credo di no.
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