mercoledì 26 settembre 2012
L'amore, l'amore che cos'è?
L'amore è una forma di pregiudizio.
Si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo.
Come fai a dire che ami una persona quando al mondo ci sono migliaia di persone che
potresti amare di più, se solo le incontrassi?
Ho sempre saputo di dover evitare Charles Bukowski, come si evita un appestato.
Lascia stare Bukowski, mi ripetevo, lascia stare, non fa per te.
Per fortuna mia, è morto nel 1994.
Se lo avessi incontrato, mi ci sarebbero voluti anni di terapia dal dottor King, settimanale.
Perché Bukowski mi spiattella lì la vita senza nessun abbellimento.
Senza se o ma, senza nonostante tutto.
La vita è un casino, per Bukowski, è una puttana e probabilmente mi spezzerà il cuore, ma cazzo sono innamorato; è una scuola di vita che insegna negli ospedali e nelle galere, ho preso diverse lauree, chiamatemi dottore.
La vita non è bella, per Bukowski, e nemmeno l'umanità.
Ci aspettiamo che lo sia l'amore?
"L'amore è sforzo" dice Fromm, di più l'amore, rincara questo pazzo, è una questione di comodo. Amiamo quello di cui abbiamo bisogno, scartiamo o accettiamo a seconda delle necessità, degli schemi mentali, degli umori.
E se solo incontrassimo altrove le persone giuste?
Se fossimo solo nel posto sbagliato?
Nel momento sbagliato?
Un dubbio che rischia di farmi ammattire.
Ho messo da parte la pasta al ragù, un nodo allo stomaco.
Vi prego, datemi torto.
Date torto a quel bastardo di Charles Bukowski.
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Confronta Bukowsky con Gibran, che ne "Il Profeta" ti fa venire voglia di innamorarti! Non dice che l'amore é facile, che non ti ferirà, ma almeno vivrai in un mondo fatto anche di stagioni, e riderai tutto il tuo riso e, sì, piangerai tutte le tue lacrime! Forse amare significa essere completi...
RispondiElimina"Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore. E lui sollevò la stessa e scrutò il popolo e su di esso calò una grande quiete. E con voce ferma disse:
Quando l' amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra. (...)
Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l'amore basta all'amore. (...)
E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.
L'amore non vuole che compiersi (...)"
E quando l'amore è dall'altra parte del mondo? :)
RispondiEliminaSe Charles Bukowski avesse voluto capire "cosa è l'Amore?" avrebbe dovuto leggere Italo Calvino! Nn lo avrei mai detto ma in una sua raccolta di racconti ne ho trovato uno che calza a pennello con la mia visione dell'amore in una coppia ... te lo mando per email e poi dimmi che pensi di Elide e Arturo ... (“L’avventura di due sposi” novella de “I Racconti” di Italo Calvino del 1958.)
RispondiElimina=)
Grazie, Fede. Appena finisco di leggerla, ti dico, e credo ne nascerà un post :)
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