Ci sono notizie che leggi senza tanto pensarci, che ti fai scivolare addosso, perché, ormai, i giornali sono contenitori vuoti di bontà, spremute di sventure.
Leggi di Rawan, otto anni, "sposa bambina" morta per lesioni interne dopo la prima notte di nozze.
E poi leggi che era una bambina yemenita, e vedi che i giornali pubblicano le foto di Sana'a, la bellissima Sana'a, città simbolo della Yemen, non solo perché ne è la capitale, ma perché condensa nelle sue case di terra, nel suq, nelle sue infinite moschee, la parte più antica e affascinante di uno stato piccolo quanto determinato come lo Yemen.
E quando vedi quelle immagini, scatta qualcosa. Quella notizia, che prima era una notizia come tante, adesso ha un sapore diverso. Più amaro.
Rawan non era "solo" una "sposa bambina", come migliaia di altre che hanno subìto o subiscono un'usanza barbara e contro natura.
Rawan abitava in Yemen, in quelle stesse terre incipriate di polvere chiara e con l'aria biscottata che tu hai amato in viaggio che un po' la vita te l'ha cambiata.
Anche la vita di Rawan è cambiata, per sempre.
Ma è lo stesso Yemen? Lo stesso che mi ha incantato con le sue stoffe e le sue spezie, le foglie di menta nel tè, i canti malinconici, i gesti modesti, gli sguardi profondi?
Lo stesso Yemen dove ho lasciato un pezzo di cuore, forse quello migliore?
Lo stesso Yemen dove norme di uomini tanto attuali quanto preistoriche condannano donne grandi e piccole a sevizie di ogni tipo, "perché Allah è grande", "perché così vuole Allah"?
No, mi rifiuto.
Non è "insciallah".
Allah non vuole questo.
Il mio dio e neanche il vostro vuole questo.
Dio non è in quegli uomini che sfogano l'istinto su corpi non ancora formati, su menti ancora fanciulle, su spiriti ancora vergini.
Dio non è in quei padri e in quelle madri che "vendono" una bambina per un cammello o poco meno, è il suo onore, quanto può valere?
Io mi rifiuto.
Di vedere lo Yemen schiacciato dai pregiudizi degli occidentali che a queste notizie non possono che giustamente gridare: mussulmani bestie.
Questo non è il mio Yemen.
D'accordo su tutto ma non su 'occidentali che a queste notizie non possono che giustamente gridare: mussulmani bestie'. Giustamente? Non trovo giustificazione alle spose bambine, ma neanche a chi grida questo. Entrambe le cose sono il frutto dell'ignoranza.
RispondiEliminaCiao Dani!
RispondiEliminaCerto, l'ignoranza non è mai gradita, entro nessun confine.
Purtroppo, però, un "occidentale medio" la pensa così. Come prima reazione c'è la pancia, che ti fa pensare: neanche le bestie... (vedi il commento a questo post su Facebook...).
Non do ragione a chi la pensa così, ne prendo solo tristemente atto. Sono addolorata perché il popolo arabo, per quel poco che l'ho conosciuto io, è molto più di queste notizie (tra l'altro quella di Rawan è una storia tutta da verificare). Gli arabi - cristiani e mussulmani - sono per natura ospitali, onorevoli, creatori di amicizie che durano una vita. Ma sono anche pieni di contraddizioni.
Spiace, spiace tanto.