Vale la pena offrire stock di ciabatte in cambio di una recensione positiva su Tripadvisor?
Decisamente no.
(Qui l'articolo dal Corriere della Sera di oggi: http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_31/se-alberghi-liguria-contestano-voti-della-rete-alessandra-mangiarotti_1ef6fc56-dacf-11e1-8089-ce29fc6fe838.shtml).
Non stupisce, ma fa incaponire.
Il web, ultima frontiera della trasparenza, dove l'utente/consumatore ha la possibilità di conoscere prodotti e servizi in vendita, di leggere o ascoltare altri giudizi e di limitare, così, le fregature, viene invece continuamente intaccato da logiche di scarsa onestà.
Capita grazie a fantomatiche aziende di promozione che allettano gli albergatori promettendo una più alta posizione in classifica tra le recensioni del siti turistici più consultati.
Falle nel turismo 2.0. E l'unica cosa da fare resta spulciare quanti più commenti e siti ci è possibile, farci un'opinione e partire. Il resto (anche la bettola) verrà da sè.
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