venerdì 28 settembre 2012

Non sono io, sono gli ormoni



Non sono io, sono gli ormoni.
Me lo ripeto la mattina che mi sveglio con i piedi freddi e senza cuscino, mi trascino in bagno dove sono già state aperte le finestre (la luce è pessima), guardo il colorito malaticcio che ha deciso di fasciarmi la faccia come una maschera, e, lanciando il pennello della cipria contro lo specchio, penso:
- Voglio morire.
Colpa degli ormoni, che, al di là di qualsiasi conteggio ciclico o non ciclico, decidono, ogni santa volta, di fare quello che gli pare. Che ti rendono irriconoscibile e fastidiosa a chiunque abiti con te, cani compresi. Che ti fanno maledire quella volta che il cromosoma X ha avuto il sopravvento nella corsa primordiale e più eccitante della vita.
Ma questo non sarà l'ennesimo post di protesta contro gli sbalzi umorali femminili e di denuncia contro la sindrome premestruale. Niente di imbarazzante, d'altronde (c'è solo da incazzarsi). Per le dirette interessate: voi sapreste. Per i non diretti interessati: potreste aver salva la pelle capendo l'esatto modo in cui tutto avviene.
Ok, sarà proprio uno di quei post.
Ma no, non sono io, sono gli ormoni.

Il bello è che, per questo mese, quella fase dolorosa, nauseante e suicida l'ho superata. Ma chi ci ha creato con questo sadico meccanismo interno non creda di averla fatta franca. Perché non te lo dicono subito, ma il tutto non si riduce a una sola settimana.
E non è per un ritardo di dieci giorni che questa volta mi ha fatto quasi strappare i capelli e piegare a metà sul lavandino per i crampi; non è per tutti gli effetti collaterali che ti mettono addosso la debolezza di un'ottantenne con la sciatica, e neppure per la spesa iperbolica che da quando hai tredici o quattordici anni, fino alla soglia della menopausa (liberté! liberté!), sostieni per prodotti intimi e accessori.
No, è per le lacrime, i sentimenti, le ansie, i pensieri da emo con la brutta giornata, l'odio per l'umanità (bukowskianamente parlando), soprattutto per chi è mascolinamente dotato, e per il quale tutto questo purgatorio è solo l'ennesima rottura di palle. Fatti i conti, una settimana di sindrome pre, una di ciclo, un'altra di ovulazione (che è la peggio, amore, fidati)... il mese passa e i maroni sono ridotti a prugne secche.
Ok.
Ma non sono io, sono gli ormoni.

Infimi, insulsi, microscopici esseri, così me li immaginano. Dal greco "ormao", "mettere in movimento", ma guarda un po'. Starsene fermi, no eh? E invece fanno festa, 'sti miseri, nel mio corpo, ballano come topolini, anche se il gatto c'è ancora, ed è qui che li maledice in lingue sconosciute: andate a banchettare e a sbronzarvi da un'altra parte!
Funziona in modo abbastanza semplice: a causa degli ormoni (e parlo sempre da ragazza non gravidata) ti puoi sentire una "gnocca" cinque minuti, un "cesso" cinque minuti (termini tecnici virgolettati che mi servono per chiarire il concetto). Un momento vesti l'ultimo vestito che hai comprato e sei truccata per uscire, quello dopo hai infilato di nuovo il pigiama e non ti guardi allo specchio perché ti ricordi un koala. Sovrappeso.
Ecco, sì, nota bene: qualsiasi donna si sentirà sempre più grassa di quello che è. Cosciotti, balene, mongolfiere. Il vocabolario è infinito. Ma è colpa degli ormoni. Pazientate.
Sempre per colpa loro una donna arriva a detestare, in senso poco filosofico, altri esseri umani in modalità "variabile con moto": ti odio, ma guarda questo, oh no è lei, ciao cara!, tutto bene, stai benissimo con quei capelli!
Se è attiva la fase "con moto" una donna può anche cambiare strada intenzionalmente, indossare occhiali scuri per non farsi riconoscere, abbandonare il panettiere di fiducia.
Per colpa degli ormoni una donna interpreta lo sguardo di uno sconosciuto per diverse vie: maniaco, uomo affascinante-sta guardando proprio me, aspetto che ancheggio, fastidio-che la smetti di fissare?
Quando gli ormoni sono nel pieno della loro attività (mai una recessione sarebbe più gradita), una donna può esprimersi a grugniti o lanciarsi in orazioni che solo Cicerone; può chiudersi in una stanza con i balconi serrati a mezzogiorno o dare un mojito party invitando anche i passanti; può alzarsi alle sei e mezza e fare ciclette, lavatrici, pane tostato con la marmellata e stirare perfino la camicetta, o togliersi le ciabatte solo quando arriva alla soglia di casa, ricordandosi per miracolo di chiudere a chiave e insistere per aprire con l'automatico una macchina parcheggiata che non è la sua.
Una donna può mordere, per colpa degli ormoni, o mettere una candela in centro tavola a cena... sai, l'atmosfera.
Passare dalla modalità Bellatrix Lestrange a quella Bella Addormentata,
canticchiare o bestemmiare,
urlare o bisbigliare,
fare torte alle mele o tirare fuori dal frigo due tramezzini ingialliti e se ti lamenti puoi anche mangiare da un'altra parte.
Una donna può scrivere un post sull'effetto che gli ormoni hanno sulla sua psiche e chiedersi arrivata alla fine: perché?
Stupido post senza senso. Ora lo cancello.

Ma non sono io. Sono gli...
Bè, avete capito.

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