Se vi dico "Sherlock Holmes", voi pensate a...?
Non dite Jude Law, altrimenti Beatrice ci bacchetta le dita. Lei ha scoperto il "genio del giallo deduttivo" direttamente su carta, lì dove è nato il mito.
Però un pensierino a Jude Law...
1. Perché hai scelto questo libro per il tuo Ptb? Te lo ha
consigliato qualcuno o l'hai trovato tu?
2. Libro magro, in forma o grassoccio? ** In quanti giorni lo hai
letto?
3. Dove ti sei trovato a
leggerlo più spesso?
4. Racconta la storia in tre righe.
5. Il tuo personaggio preferito o quello che hai sentito più
simile a te.
6. Il personaggio che avresti fatto uscir di scena volentieri.
7. Una citazione che hai
dovuto assolutamente sottolineare.
8. Associa al libro un tuo stato d'animo.
9. Il libro si è rivelato come te lo immaginavi prima di leggerlo?
Insomma: è scattato il colpo di fulmine?
10. In piena sincerità: lo
consigli o lo butti? Se lo consigli, a un lettore o a una lettrice in
particolare?
1.
Dopo il successo cinematografico e la curiosità morbosa per la serie tv, ho deciso di conoscere meglio il "genio del giallo deduttivo".
2.
Libro grassoccio, 4 romanzi in 425 pagine, letto in una ventina di giorni, con abbondanti pause tra un romanzo e l'altro.
3.
Iniziato in aereo, finito in divano in compagnia del mio gatto.
4.
I quattro romanzi (Uno studio in rosso, Il segno dei quattro, Il mastino dei Baskerville e La valle della paura) sono accomunati dall'applicazione di un metodo scientifico alle investigazioni criminali: l'abissale differenza tra il vedere e l'osservare permette al consulente investigativo di risolvere casi apparentemente impossibili.
5.
Il dottor John Watson, io-narrante di tutti i romanzi, co-protagonista delle avventure di Sherlock Holmes, dotato di grande moralità e senso dell'onore. Inizialmente appare adombrato dal genio di Holmes, ma col procedere dei racconti collabora in modo sempre più attivo, e spesso le sue conoscenze mediche si rivelano indispensabili alla soluzione del caso.
6.
Ispettore Lestrade di Scotland Yard, detective superficiale sempre a caccia di fama e gloria, ma spesso aiutato da Holmes per pura soddisfazione personale.
7.
Ne propongo due:
Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità. (Il segno dei quattro)
Era uno di quei momenti drammatici nei quali il mio amico trovava una giustificazione alla sua vita. Non arriverei al punto di dire che fosse turbato o eccitato da quella sconcertante notizia. Non che ci fosse una vena di crudeltà nel suo carattere ma, senza dubbio, la quotidiana familiarità col delitto lo aveva reso insensibile. Eppure, anche se le sue reazioni emotive erano attutite, le sue percezioni intellettuali erano estremamente attive. Non vi fu, quindi, in lui traccia alcuna dell'orrore che avevo provato io a quel sintetico e conciso annuncio; nel suo viso, si leggeva piuttosto il pacato interesse del chimico che osserva i cristalli che precipitano nella sua soluzione ipersatura. (La valle della paura)
8.
Intrigo per gli enigmi e passione per il metodo scientifico.
9.
Decisamente sì! I quattro casi enigmatici e gli omicidi più agghiaccianti, risolti da un eccentrico Sherlock che si serve di ogni apparentemente insignificante dettaglio mi hanno resa partecipe di smascheramenti e risoluzioni!
10.
Lo consiglio vivamente! A chi ama i dettagli e le intelligenze fuori dal comune!
Info libro
A study in scarlet (1887)
The sign of the four (1890)
The hound of the Baskervilles (1902)
The valley of fear (1915)
Newton Compton Editore
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