lunedì 24 settembre 2012

La storia di Sara (3)


Al tramonto Tobia e il suo compagno di viaggio si fermano a riposare sulle rive del fiume Tigri.
Tobia si leva i calzari e immerge i piedi nell'acqua per rinfrescarli.
Ma all'improvviso un pesce, più grande di qualsiasi altro pesce avesse mai visto, emerge dalle onde e si dirige verso Tobia, che fa per scappare, spaventato.
- Non avere paura! - lo rassicura Azaria - Lascialo avvicinare, afferrargli una pinna e tiralo in secco.
Tobia esita, ma sente che può fidarsi di quell'uomo.
Il pesce si lascia andare a riva, Tobia lo prende e lo mette sulla terraferma, dove l'animale si dibatte e comincia a boccheggiare, fino a morire.
- Ora - continua Azaria - prendi il tuo coltello e sventralo. Aprilo lì, sulla pancia. Poi metti da parte il cuore, il fegato e la bile che ne esce. Ci saranno utili.
- Per cosa?
- Vedrai.
Ancora una volta Tobia segue le indicazioni del nuovo amico: prende cuore, fegato e bile e li mette in contenitori e poi avvolti in pezzi di stoffa, prima di infilarli nella bisaccia.

Dopo aver riposato, la mattina seguente Tobia e Azaria si rimettono in cammino.
Viaggiano tutto il giorno, finché, superato il confine della terra dei Medi, Azaria dice che è meglio fare tappa nella città più vicina.
- Ci abita - racconta - un uomo con la moglie e la figlia, appartiene alla tribù di tuo padre.
- Ho sentito parlare di lui. Si chiama... Raguele, vero?
- Sì, esatto.
- E la figlia?
- La figlia si chiama Sara.

Arrivati alla casa di Raguele, bussano alla porta.


Ndr:
la storia di Sara (2): http://nevale-lapena.blogspot.it/2012/09/la-storia-di-sara-2.html
la storia di Sara (1): http://nevale-lapena.blogspot.it/2012/09/la-storia-di-sara-1.html

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