martedì 4 settembre 2012

Porci

La storia la conosciamo tutti:

Trovarono nelle valli il palazzo di Circe. La sentivano cantare con voce soave, mentre tesseva una tela grande. Li invitava dentro. (Odissea, libro X)

Lei è la Circe di Omero, dea e maga figlia del Sole, abita lì dove il sole sorge, a oriente estremo, ed è bella più di qualsiasi donna.
Gli altri sono i compagni di Ulisse, che a questo punto della storia vaga ancora sballottato da una marea all'altra, da un'isola all'altra, da una vergine all'altra.
Ma vediamo.

All'invito della maga, i giovanotti tutti insieme, nella loro semplicità, la seguivano.
Nessun sospetto. Tranne Euriloco, il comandante in seconda della nave di Ulisse, che un po' perplesso lo è, fa marcia indietro e torna alla spiaggia dove Ulisse è rimasto con un altro manipolo di marinai.
Omero non ha scritto pezzi di somari, ma dove state andando, scappate via di lì. Però... scena classica del film horror dove il personaggio sente la porta scricchiolare e scende nella cantina più buia della storia del cinema.
Nella loro semplicità.
A questo punto Circe li droga, con intrugli malefici, perché dimentichino le mogli, la patria, il senno (?).
E dopo che glieli diede ed essi ebbero bevuto, subito li colpiva con il suo bastone e li chiudeva nei porcili.
Stacco di scena.
Essi avevano, dei maiali, le teste e la voce, il pelo e l'aspetto, ma la mente era immutata, come prima.
Questa è crudeltà tipicamente femminile.
Ma non è finita.
Ulisse arriva, trafelato, avvisato da Euriloco, e grazie a una spada datagli dal dio Ermes che è venuto in suo soccorso, blocca l'incantesimo di Circe che lei cerca di infliggerli. Circe si scusa, piangendo con il bell'eroe (pare fosse un figo Ulisse, visto l'effetto che fa su donne e dee), e gli chiede, in uno slancio di passione, di giacere con lei in un letto di rose (le rose le ho aggiunte io).
Adesso. Provate a indovinare la reazione di Ulisse.
Vi do qualche secondo per pensarci.

(so che non avete resistito e state leggendo subito)

Ulisse risponde: O Circe, ma come! Mi hai reso porci i compagni! Io non intendo salire sul tuo letto...
bravo Ulisse!
... a meno che...
a meno che???
 a meno che tu non consenta, o dea, di farmi un solenne giuramento, che non vorrai a mio danno tramare qualche altra sventura.

Promettimi di fare la brava e io mi metto ignudo all'istante.

Così dissi, e lei subito giurava come volevo.
Ma guarda un po'.
Quando ebbe pronunciato il giuramento, allora andai sopra il bellissimo letto di Circe.
Il resto per i maggiori di 18 anni.

Ecco il prototipo di uomo che mi salta fuori dalle pagine di un'opera millenaria: tonto (i compagni di Ulisse) e gigolò (Ulisse medesimo), e così vicino, nell'evoluzione, al maiale da esservi trasformato.

Uomini, non accanitevi tanto contro Circe, che seduce e sul letto conduce.
Lei avrà anche fatto l'incantesimo, ma la storia, quella l'ha scritta Omero.
Prendetevela con lui.

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