domenica 2 settembre 2012

Una domenica con Fabrizio

Se i classici sono quei libri che tutti dovrebbero aver letto ma molti non lo hanno fatto, Fabrizio De André è il mio classico.
Oggi l'ho "letto", per la prima volta, con orecchio attento e ingenuo, come solo si può fare di fronte a un autore così famoso, così poeta.
Il cielo grigio, la voglia di andarmene per un po' con Anime salve.
Le mie canzoni preferite, quelle che mi hanno fatto venire voglia di ballare, bracciali dorati ai polsi, lunghe gonne colorate.
L'ho ascoltato raccontarmi di libertà, dolore, danze e solitudine, di prostitute e carabinieri, di vendette, famiglie, alluvioni, sonni e risvegli drammatici, amanti non corrisposti.
Perché l'amore ha l'amore come solo argomento.
Ci sono cose che a spiegarle con la testa diventi matto, che a cercarci un significato invecchi prima del tempo.
Meglio lasciarsi andare a una voce calda e fraterna, e convincersi che, in fondo, se soffri o se ami, va bene così.






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