mercoledì 24 ottobre 2012

Ptb/Andrea: Opere scelte di Edgar Allan Poe


Andrea e il suo amico Edgar.
Autore conosciuto, ma sempre fonte di colpi di scena e punti di vista nuovi.
E se vi dico che questa particolare recensione merita, fidatevi...

1. Perché hai scelto questo libro per il tuo Ptb? Te lo ha consigliato qualcuno o l'hai trovato tu?
2. Libro magro, in forma o grassoccio? ** In quanti giorni lo hai letto?
3. Dove ti sei trovato a leggerlo più spesso?
4. Racconta la storia in tre righe.
5. Il tuo personaggio preferito o quello che hai sentito più simile a te.
6. Il personaggio che avresti fatto uscir di scena volentieri.
7. Una citazione che hai dovuto assolutamente sottolineare.
8. Associa al libro un tuo stato d'animo.
9. Il libro si è rivelato come te lo immaginavi prima di leggerlo? Insomma: è scattato il colpo di fulmine?
10. In piena sincerità: lo consigli o lo butti? Se lo consigli, a un lettore o a una lettrice in particolare?


1.
Essendo un fan del mio amico Edgar, non potevo non inserirlo nel mio Ptb.
L'ho selezionato tra i vari titoli proposti dal sito della biblioteca.
Del libro non sapevo assolutamente niente, ovviamente sapevo che era una raccolta delle opere di Poe, alcune le avevo già lette, ma non sapevo quali fossero e che cosa mi aspettasse.
Al contrario, il mio amico Edgar era cosciente della mia scelta, così, con la sua solita eleganza, preparò un racconto del terrore tutto per me.
Alla seguente risposta scoprirete l'oscuro dramma.

2.

Triste giornata d'autunno, mi ritrovo per una strada poco illuminata e circondata da alberi dai rami secchi. La luce, già resa spettrale dalla nebbia, mi gioca brutti scherzi, creando assieme agli alberi, giochi d'ombre troppo ben definiti per esser tali.
So la strada da percorrere! 
Alla mia destra, la mia fedele sacca nera, ora vuota.
Alla mia sinistra, il nulla. 
La strada cambia di sua iniziativa, la vista non aiuta i miei passi. Uso il tempo per pensare al da farsi.
Continuo la mia attraversata, e quasi d'incanto, mi ritrovo davanti alla mia destinazione.
Una bassa volta segna l'inizio d'una breve galleria... attendo qualche istante, poi proseguo.
La luce migliora, ora qualche fiammella indica il percorso, ma la nebbia persiste.
La galleria si presenta spaziosa, cammino trascinando la mano lungo la parete destra, mi fermo, la mia mano sente una irregolarità 
Mi giro e trovo una tavola di marmo con inciso delle frasi in latino, non so il latino, ma tradurle è facile... nulla d'importante, mi giro e proseguo.
Finisce la galleria, e la luce torna soffocata, ma sopratutto soffocante.
Svolto a destra, oramai ci sono.
Pochi metri, ed eccomi arrivato...
La proiezione dell'ombra dei miei piedi si scontra con l'innalzarsi di un edificio visibilmente vecchio e debole.
Esito guardando la maestosità dell'architettura, una parte di me vuole andarsene, non per paura, ma per noia... sopprimo la mia sensazione e avanzo verso l'entrata.
Si presenta come una semplice porta in legno con gli infissi in ferro, appoggio la mano nella maniglia  e subito la ritiro... il pezzo metallico mi aveva trasmesso freddo, quasi fuoco.
Non ci bado ed entro.
Non vedo molta gente, anzi c'è solo una vecchia dalla strana risata, mi avvicino e chiede dell'oggetto che andrà a riempire la sacca.
Mi guarda come un'aquila e mi dà quel che voglio emettendo quell'odiosa risata.
Subito son fuori e per curiosità osservo l'oggetto, lo apro e trovo un biglietto, c'è una data 22.10.2012, il nome è annerito, ma si intravede una P e a breve distanza una E.
Trascino le mie dita fino alla fine di questo magico ed oscuro strumento, finché i miei occhi si fermano su una data: 1391.
Subito non capisco, ma poi rabbrividisco...

Opere scelte di Edgar Allan Poe
1391 pagine

Torno nella mia dimora.
Alla mia destra, la mia fedele sacca nera, ora vuota.
Alla mia sinistra, il libro.
Non so in quanto l'abbia letto... me lo sono gustato senza badare al tempo impiegato.

3.

A letto. Prima di dormire non c'è di meglio che un racconto del terrore.

4.

Impossibile, ci sono tantissime storie da descrivere e riassumere, dirò solo che E.A.Poe scrive con uno stile tutto suo, ma sopratutto le sue idee sono geniali, egli vede i mostri come fosse la prima volta, non sono i soliti morti viventi o vampiri succhiasangue, sono diversi
in una storia viene raccontato di un uomo che all'improvviso muore, e l'unico suo sintomo è la mancanza del respiro... un nuovo concetto di zombie.
Inoltra in molte sue opere non si capisce nulla fino al climax finale (genio).

5.

Il mio "racconto" preferito è Berenice, da questo è nata la mia ossessione per i denti altrui... climax/fatality finale devastante!

6.

Quello che più mi ha annoiato è stato invece Quattro chiacchiere con la mummia, nulla di epico, ma molto riflessivo.

7.

La citazioni non sono il piatto forte di Poe, lui si basa sulle sensazioni e l'atmosfera, nonchè sulla innovazione e i colpi di scena
Comunque se ne trovano di belle, ma hanno senso solo se consapevoli del racconto al quale appartengono.
Tratto da William Wilson.
Appena rompe lo specchio che ne riflette la sua immagine:

Tu hai vinto ed io muoio. Ma d’ora innanzi anche tu sei morto, morto al mondo, al Cielo e alla speranza! Tu esistevi in me, ed ora tu vedi nella mia morte, in questa stessa immagine che è la tua, come abbia assassinato te stesso!
Ricorda qualcosa?
8.

Paura e curiosità, la sua visione ha del paranormale... ti senti immerso nel suo mondo e anche se con timore,vuoi vedere la fine della vicenda narrata, anche sapendo dell'imminente macabro avvenire.

9.

Sapevo di contare sul mio amico Edgar, non mi ha per niente deluso, anzi mi ha risvegliato dalla mia solita e triste monotonia di pensiero, dandomi spunto su nuove idee e visioni.

10.

Lo consiglio a tutti, forse non è adatto a tutti, ma non importa la vicenda narrata o le macabre avventure, il suo stile è unico e le sue idee pure... un autore da non schivare nonché grande poeta.

P.S. la storia è basata sul mio cammino verso la biblioteca, spero vi piaccia... ho tentato di rispecchiare lo stile e le parole usate da Poe.
La cosa inquietante è che il biglietto (il precedente possessore del libro non aveva buttato via il promemoria della biblioteca)  dentro il libro l'ho trovato davvero, oggi ho finito il libro e quando l'ho chiuso ho notato la data del foglietto... è oggi! (lunedì 22 ottobre, ndr)

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