martedì 16 ottobre 2012

Ptb/Vale: Mrs Dalloway




Eccomi, ancora un po' pensierosa, con in mano Mrs Dalloway.
Ho girato l'ultima pagina, ma mi riesce difficile mettere da parte questo libro.
Nella recensione mi sono lasciata prendere, forse nel tentativo di fare chiarezza.
Come è andato il mio primo incontro con l'intelligentissima e riflessiva Virginia Woolf?

1. Perché hai scelto questo libro per il tuo Ptb? Te lo ha consigliato qualcuno o l'hai trovato tu?
2. Libro magro, in forma o grassoccio? ** In quanti giorni lo hai letto?
3. Dove ti sei trovato a leggerlo più spesso?
4. Racconta la storia in tre righe.
5. Il tuo personaggio preferito o quello che hai sentito più simile a te.
6. Il personaggio che avresti fatto uscir di scena volentieri.
7. Una citazione che hai dovuto assolutamente sottolineare.
8. Associa al libro un tuo stato d'animo.
9. Il libro si è rivelato come te lo immaginavi prima di leggerlo? Insomma: è scattato il colpo di fulmine?
10. In piena sincerità: lo consigli o lo butti? Se lo consigli, a un lettore o a una lettrice in particolare?


1.
Scelto da me, perché Virginia Woolf mi era ancora sconosciuta (e, come si dice, dovevo riparare).


2.
Sotto le coperte. Nel libro è una bella giornata di giugno, ma qui l'autunno si fa sentire.

3.Decisamente magro (come la Virginia Woolf che vediamo nelle foto): 179 pagine. Ma, come lei, decisamente intenso.

4. Londra, una mattina di giugno. Clarissa Dalloway, cinquantadue anni, donna di classe e moglie di uno stimato politico, esce di casa per comprare dei fiori. Quella sera darà una festa.
Il libro inizia verso le dieci del mattino e si conclude nel pomeriggio. Una sola giornata, che, scandita ora dopo ora (The hours era il titolo primo del libro), è segnata però da numerosi incontri, e che porterà Clarissa, all'apparenza così sicura di sè e controllata, a pensare al passato e a rivivere vecchi amori, paure, dubbi...

5.
Lei sapeva cosa le mancava. Non era la bellezza, non era l'intelligenza. Era qualcosa dentro, che si irradia dal centro; un calore che spacca le superfici e increspa gli orli del freddo contatto tra un uomo e una donna, o tra due donne. Oscuramente lei lo sentiva.
E:
C'era in lei un filo di durezza, resistenza, capacità di superare gli ostacoli, e procedere trionfante, non ne conosceva l'eguale.
Qui par di vedere la figura di Clarissa e quella di Virginia Woolf sovrapporsi, la fragilità di entrambe, la difficoltà, anche nostra, di trovare, in certi momenti, quel "calore" che "irradiandosi dal centro" ci dia la spinta, eppure allo stesso tempo la caparbietà di non lasciarsi cadere.
Ho trovato in Clarissa le inquietudini e i pensieri che a volte mi prendono (sì, nell'arco di un'unica giornata!).
Mi è piaciuta anche sua figlia, Elizabeth, vista da tutti come una ragazza buona e delicata, che però dentro di sè coltiva l'ambizione di diventare medico... o agricoltore!

6.
Mi è stata da subito antipatica l'insegnante di storia di Elizabeth, la signora Kilman, che cova un rancore nascosto per Clarissa e la sua vita agiata, giudicandola frivola.

7.
Se Andrea non ha trovato frasi degne di nota nella Speculazione edilizia di Calvino, Virginia Woolf andrebbe sottolineata e citata tutta. Ho fatto così tante orecchie alle pagine di Mrs Dalloway che quasi pensavo di non poterlo più restituire in biblioteca.

Il più bell'aforisma:

Che cosa conta il cervello a paragone del cuore?

La più bella descrizione di un luogo/momento:
C'era da credere che la giornata, la giornata londinese stesse appena per cominciare. Come una donna che si toglie il vestito di tela a fiori e il grembiule bianco per adornarsi di celeste e di perle; così il giorno mutava, si levava di dosso ogni ciarpame, si vestiva di garza, di cambiava per la sera.

8.
Ne ho provati diversi:
senso di profondità.
Non so come spiegare: questo libro è una delle analisi più difficili e affascinanti del pensiero umano che abbia mai letto. Come lo chiamavano a scuola? Flusso di coscienza? Ogni evento, anche il più semplice, è l'origine di continue riflessioni nei personaggi. Come se, camminando per strada, potessimo sollevare i cappelli dei passanti e infilarci nella loro mente. Da una mente all'altra. Per questo è un libro "intenso": succedono pochi fatti, tutto è a livello inconscio. Interi monologhi interiori che "spogliano" uomini e donne, e li rendono così familiari. Non c'è niente che non sappiamo. Si entra nella loro intimità: fissazioni, ansie, speranze, pensieri imbarazzanti. Tutto. Non a caso negli anni Venti si stavano diffondendo anche le teorie di Freud sull'inconscio.


Un oggetto, qualsiasi oggetto, non è importante in sè, ma per quello che rappresenta, per il ricordo che genera. Ecco sì, questo libro è pieno di ricordi e sensazioni. Per esempio quando Clarissa rivede il suo amore di un tempo, Peter Walsh, lo dice chiaramente: non provo più niente per lui, ma quanti ricordi! Oppure quando Peter supera una ragazza per strada, questo fatto crea nella sua mente una passionale storia che la coinvolge: S'era inventato l'avventura con la ragazza, se l'era immaginata, come ci si immagina la parte migliore della vita. E così facendo ci creiamo un divertimento squisito, forse anche qualcosa di più. Per Virginia Woolf l'immaginazione può tutto, la mente è il nostro strumento più potente. Con essa creiamo e distruggiamo, diamo vita o moriamo. La realtà è solo ciò che ne deriva.
Confusione.
Sicuramente uno stile narrativo ricco, ma in alcuni punti faticavo a capire chi stava pensando cosa.
Emozione.
Leggendo certe frasi, mi partiva un brivido: come se mi rendessi conto che stavo  scoprendo della vera letteratura, una delle più alte scritte, da una delle menti più brillanti del Novecento. Bellissimo.
9.La Virginia Woolf che conoscevo, per sentito dire, era tormentata, pessimista, troppo per i miei gusti. Poi ho visto il film The hours, dove si racconta proprio la vicenda di Mrs Dalloway attraverso le storie di tre donne di epoche diverse, tra cui anche la Woolf che sta cominciando a scrivere il libro.
Ho sempre voluto capire quale tipo di angoscia avesse provato questa scrittrice, che trovava nella scrittura l'unica terapia. Ma mi immaginavo qualcosa di molto diverso: primo perché Clarissa non è l'unica a essere "psicoanalizzata" (i personaggi sono una decina e di tutti conosciamo i pensieri), e secondo perché si sente la pulsione alla vita che quella scrittrice doveva sentire. Malata di depressione, sì, vittima di crisi di panico, morta suicida... ma prima una donna estremamente colta, un'intellettuale che frequentò grandi autori (Henry James, per esempio), che scrisse centinaia di articoli culturali, che fondò con il marito una tipografia, che amò tanto il suo Leonard. In questo libro c'è la morte, ma c'è anche una pulsione alla vita incredibile.
Un libro impegnativo, ma che va letto, secondo me. Ti aiuta a capire quanto ci può essere dentro le persone, cose che per la maggior parte non ci vengono dette o non cogliamo, e che però sono decisive.
Personalmente mi riservo di riprenderlo in mano con calma a Ptb finito.

10. Non lo consiglio a tutti. Soprattutto non a chi preferisce l'azione ai monologhi interiori. Però chi ama il genere o vuole conoscere Virginia Woolf non aspetti!

Info libro
Mrs Dalloway
1925
Oscar Mondadori

Vi lascio con due scene del film The hours (2002), premio Oscar per Nicole Kidman:




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