venerdì 4 gennaio 2013

Emma e Dexter



Ho disertato questo non blog per motivi che a posteriori diresti: "Se solo lo avessi saputo...".
Ritorno un po' malconcia, con l'umore non propriamente alle stelle, e più timori che entusiasmo nei confronti di un nuovo anno a me sconosciuto.
Succede.
Non solo ai migliori, anche a chi, come me, in queste situazioni, finisce inevitabilmente per rintanarsi in un libro. Una storia che non sia la mia. Per dimenticare o prendere ispirazione. O forse per credere che c'è di più.

Emma e Dexter di Un giorno (David Nicholls, Neri Pozza, 2010) , si sono infilati - metaforicamente - sotto le coperte con me nei momenti in cui avevo bisogno.
Una piccola "chicca" letteraria che consiglio così, senza troppe recensioni o riflessioni, perché è un libro che mi fa stare bene.
Una storia d'amore "non d'amore". Un libro, forse il primo, che descrive (o almeno si avvicina a farlo) una versione "realistica" di eros, senza cupidi, manette, bellocci o "tipi".
L'amore secondo David Nicholls è fatto di piccole ipocrisie e ritardi, di strade svoltate troppo in fretta, di baci conservati tra cartoline e diplomi appassiti.
La fortuna di Em e Dex sta in un incredibile destino che non li vuole vicini né separati e che da quando si incontrano (15 luglio '88) e per tutti i vent'anni successivi li legherà in un sentimento così banale da essere speciale.
Assieme a questi due ragazzi ho bagnato la federa del cuscino e imprecato contro la sorte.
Adesso li terrò lì, tra i "preferiti", in attesa del momento giusto per una terza, estenuante, esilarante, affettuosa rilettura.

Da portarsi dietro, nella borsa e nel cuore.



P.S. Situazione Ptb: Anna Karenina mi tiene alle strette. Le ultime 150 pagine non mi mollano. Ma ne verrò a capo. E allora sarà festa!

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