mercoledì 16 ottobre 2013

Vi auguro di essere degli eschimesi




Ho appena finito di leggere Molto forte, incredibilmente vicino, la storia di un bambino speciale.
Ho appena iniziato Cose da salvare in caso di incendio, la storia di un bambino e di una bambina russi trapiantati a New York. Bambini normali, ma in fondo speciali anche loro.
E mi chiedo se sia un caso che due libri così siano saltati giù dallo scaffale della biblioteca in questo momento.

Prendiamo per esempio la descrizione che Vaclav, bambino russo del secondo libro, fa del suo rapporto con Lena, bambina russa del secondo libro.

Vaclav se ne sta lì ad aspettare e pensa al cortile.
D'inverno, quando fuori fa molto freddo e dappertutto c'è neve sporca, mista a sassi e mista alla terra ghiacciata che c'è sotto, gli viene sempre in mente la prima cosa che fa sua madre quando preparare un dolce, quando mescola zucchero, vaniglia, zucchero di canna, un po' di burro e un uovo. Così la neve sporca sembra una cosa buona e meravigliosa e gli dà un po' di calore, anche se fa freddo.

Vaclav pensa che certe volte, anche quando fuori fa freddo, puoi sentirti al caldo perché ci sono persone o pensieri capaci di scaldarti come il fuoco, o capaci di farti sentire un eschimese, uno che non si lascia intimorire dal freddo estremo nemmeno quando lo sente, il freddo estremo. Altre volte puoi avere la sensazione che, per una ragione o per l'altra, tutte, ma proprio tutte, le cose del mondo siano fredde e che siano fredde soltanto per te, mentre vedi che tutti gli altri hanno un fuoco al quale scaldarsi, e hai la sensazione che il freddo, per te, non finirà mai. Certe volte hai un freddo così anche d'estate.

Adesso invece è autunno e c'è una brezza gelida, ma Vaclav sta aspettando Lena e sente il sole in faccia, e non ha freddo.

Parto sempre prevenuta sui libri che parlano di bambini pretendendo di insegnare qualcosa agli adulti, perché so che sono scritti da adulti che sono stati bambini ma che, volenti o nolenti, devono essersi dimenticati di com'è essere bambini. E spesso ne nascono dei libri finti, con un linguaggio infantile finto e incantevoli visioni della vita finte.
Ma Vaclav e Lena mi stanno piacendo davvero, come mi è piaciuto Oskar di Molto forte.

Ve li consiglio entrambi questi libri.
E vi auguro di essere come quegli eschimesi che non sentono freddo, neanche quando è freddo ma freddo sul serio.

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