sabato 9 maggio 2015

Mamma-domanda

 
 
 
La biologia è l'ultima cosa che rende una mamma quello che è.
Prima ci sono le domande.
Domande normali ("Hai mangiato?", "Hai dato da mangiare al cane?", "Hai chiuso il garage a chiave?");
domande che non sono proprio domande, ma insinuazioni, della serie "ti sto chiedendo se hai fatto una cosa, ma so che non l'hai fatta, e, se anche l'avessi fatta, io la rifarei da capo ("Hai cambiato le lenzuola?", "Hai fatto la centrifuga? Con i giri giusti?", "Hai caricato la lavastoviglie?", "Hai fatto gli auguri alla nonna/zia/cugina/qualunque parente fino al terzo grado?");
domande che sono affermazioni ("Non uscirai mica con i capelli così", "Se arriva il postino, vai tu vero?", "Mi aiuti a portare su dal garage il tagliaerba? Da sola non riesco);
domande ripetute -n volte ("Chi ha chiamato?", "Il cane è dentro?", "Dov'è il cane?");
domande multiple a cui non puoi rispondere con sì/no secchi, e mentre stai per rispondere, lei ti piazza l'alternativa, e magari ti andrebbe sempre bene la prima scelta ("Vuoi carne o pasta?", "Andiamo alle 17 o alle 18?", "Porto o no il vino alla cena stasera?");
domande a cui si è già risposta da sola da un pezzo ("Taglio l'erba? Ormai è troppo alta", "Andiamo al Grifone? Ho finito le pastiglie per la lavastoviglie", "Domani ti alzi presto? Che c'è da innaffiare").

Insomma, se dovessi definirla, la mamma è una domanda, una domanda continua, nastri ripetuti di domande, tasti rewind premuti all'infinito, e sempre quel punto di domanda alla fine che "ti fa salire il crimine".
Ma alla fine, specie in giornate come queste, ti rendi conto che, dentro quelle domande, è incastrato il seme di un'unica domanda: "Come stai?". E la risposta, per una mamma, deve essere positiva, a qualunque costo. Se no si attiva, con cibo, medicinali, libri, passeggiate, lenzuola pulite.
Le mamme sono così. Sul filo della domanda. E non accettano risposte poco convinte o che non soddisfano il loro desiderio di protezione.
Diciamolo: sono un'invenzione potente, proprio per questo.
Perché, quando una mamma smette di farti domande, c'è da preoccuparsi sul serio. Il buco dell'ozono e il riscaldamento non sono niente, niente al confronto.

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