venerdì 26 giugno 2015

In 100 parole (e non di più): Annientamento





Un libro "diverso": nel luogo (non collocabile, come l’isola di Lost), nel genere (fantascienza? Fantasy?), nei personaggi (quattro donne in missione, psicologicamente interessanti da sondare), nell’idea (una filosofia?): la natura con la enne maiuscola, che reagisce a un disastro e si adatta. Impossibile spiegarlo razionalmente. Che cos’è l’Area X, lì dove le persone non hanno nome, luogo da cui tornano così “strane”? Cosa sono le creature che si muovono nell’ombra e sembrano avere troppo di umano? Dove finisce l’umano e dove inizia la Natura? Buttate via i microscopi: la Natura di Vandermeer la si conosce sulla pelle. Sotto la pelle. 

Annientamento
Jeff VanderMeer
Einaudi


Non eravamo ciò che eravamo state, né ciò che saremmo diventate una volta giunte a destinazione.
Mentre il cinghiale si avvicinava, la sua faccia diventò sempre più strana. I lineamenti erano contorti, come se quella bestia fosse alle prese con un estremo tormento interiore.

Sapevamo che alcuni membri della seconda spedizione si erano suicidati con un colpo di pistola e che i membri della terza avevano aperto il fuoco gli uni contro gli altri.
Se avessi dovuto descrivere, quel luogo lo avrei definito "vigile".

Perché continuavano mandarci nell'Area X? Perché continuavamo ad arruolarci?
Che cosa puoi fare quando i cinque sensi non ti bastano?

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