lunedì 2 gennaio 2017

I Books Brothers e Le regole della casa del sidro



Homer lavora al frutteto di Ocean View, nel Maine, come raccoglitore: è arrivato a bordo di una Cadillac bianca, e la sua casa prima era un l'orfanotrofio di St Cloud's, lì da dove le nuvole, come gli orfani, fanno fatica ad andare via.
Mi spiace perché, se non fosse stato per la proposta di amici, questo libro non lo avrei mai letto, e non solo mi sarei persa una bella storia, ma anche la scrittura di Irving.
Non mi schiero mai a favore del film vs il libro, ma nel caso delle Regole della casa del sidro la versione cinematografica si concentra troppo sull'elemento "amore" tralasciando, invece, il cuore...


Il cuore sono le regole del titolo: quando Homer arriva a Ocean View, negli alloggi dei raccoglitori sono appese delle "rules". Non salire sul tetto, non lasciare accese candele di notte e altre. Per la sicurezza di tutti. Ma le regole non scritte sono quelle che mettono più in difficoltà i personaggi. L'etica contrapposta alla morale. Le disposizioni, la legge, si domanda Irving, va bene per tutti gli individui? Oppure ogni individuo ha una storia che lo rende immune dal comune senso del "giusto"? Oppure ogni individuo deve combattere con le convinzioni personali e la corretta via?
Nel concreto, quali sono queste regole così complesse? Vi dico solo che il responsabile di St Cloud's, dove Home nasce e vive prima di vedere il mondo, è il dottor Wilbur Larch, medico abortista. All'epoca del libro, l'aborto nel Maine è illegale: le donne devono "chiedere dell'orfanotrofio", senza specificare perché. Tutti sanno, ma nessuno parla. E Larch si chiede: data l'illegalità della pratica, bisogna chiudere le porte alle donne che si trovano nella condizione di dover scegliere se dare o no alla luce un bambino? Ma se le autorità scoprono il dottor Larch, che se ne sarà di tutti gli altri orfani che contano su di lui? Può esser giusto uccidere un feto quando è già vivo? Ed è già vivo, "da quando si muove" o prima?
Non è, chiaramente, un tema facile. Mi è piaciuto che Irving abbia tratto il materiale per il romanzo dall'esperienza: lavorò come raccoglitore e il nonno era un medico. Ha saputo coniugare queste due vite.
Viene da interrogarsi su una marea di argomenti, attualissimi, tra l'altro: a ogni lettore, l'opinione che sente di voler sviluppare, la parte che sente di voler prendere.
Irving parla di filosofia, medicina, pedagogia e agricoltura. Tutto, spesso, nel linguaggio della gente semplice, delle donne sole, delle infermiere anziane, dei braccianti di colore. Perché sono temi "grandi", ma alla fine tutti dobbiamo farci i conti.

P.S. Grazie al gruppo di lettori The Books Brothers per aver creato questa "sfida" di lettura natalizia. La sfida si divide in tre fasi, per tre libri: un libro a simbolo del "Natale del passato", uno per il "Natale del presente" e uno per il "Natale del futuro", da leggersi nei tempi stabiliti. Le regole della casa del sidro è la mia scelta per la seconda fase.

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