mercoledì 28 marzo 2018

Cara "me" di 15 anni fa


Se potessi, prenderei la "me" di 15 anni fa e le direi qualcosa.

Preoccuparsi del futuro è soffrire due volte. Tu lo sai, ma la paura, a volte, è più comoda. Hai sempre paura di tutto e di tutti, parli a voce bassa, hai paura di sbagliare, di deludere. Hai paura persino di non essere all'altezza di due genitori che ti vorranno sempre bene comunque e di due fratelli che vorrebbero solo risparmiarti le brutture e farti godere del bello della vita.


Togli la maschera che ti ostini a tenere. Essere brava a scuola, essere una brava figlia, essere brava e basta non esclude che tu possa divertirti. Non sentirti in colpa per i tuoi momenti felici. La tua vita sarà sempre un'oscillante bilancia di dispiaceri e soddisfazioni, ma il piatto non deve sempre pendere dai primi.

Studia non per gli altri, ma per te stessa. Perché so che ti piace, che ti senti realizzata sui libri. Non pensare che, al di là di quella classe di scuola superiore, non riuscirai a combinare più niente. Cambieranno i confini, si allargheranno e dovrai fare pratica, gavetta, dovrai fare fatica. Ti sembrerà di non essere portata per nessun lavoro, né abbastanza qualificata né abbastanza ostinata. Ma andrà bene, un po' alla volta.

Un giorno alla volta ti deve bastare. Fai programmi, ma accogli l'imprevisto. Vedrai che i momenti e le persone speciali arrivano in modo inaspettato.

Non restare troppo senza andare a camminare o in montagna: sai che sei infelice, quando lo fai.

Devi voler bene al quel corpicino che segue regole di crescita impazzite: prima ti sembra di essere troppo "ingombrante", poi di essere troppo magra. E su e giù, sulla bilancia. Succede a tutte. A chi, una cosa; a chi, l'altra. Vai bene esattamente come sei. Abbi cura del tuo "fuori", così come premi per dare un senso al tuo "dentro".

Non sforzarti di essere amica di tutti: statisticamente, è impossibile. E avrai più ex amiche che ex fidanzati, ma non importa. Non hai più torti di loro, né loro più di te.

E gli uomini? Be', cara me di 15 anni fa, avrei un paio di consigli da darti per evitare degli incontri sgradevoli, ma poi diventeresti un'altra persona, e all'età di (quasi) 30 anni non ti riconosceresti più. Sappi, però, che incontrerai ragazzi gentili, che ti baceranno in macchina e poi ti accompagneranno a casa; che ti offriranno da bere per parlare di libri; con loro andrai a teatro; o scoprirai quanto incantevole sia quel tuo corpicino e quella tua mente stramba ai loro occhi; ma saranno così tanti e andranno via così presto, per tua o loro volontà, che continuerai per un po' a rispondere alla domanda: "E allora, il moroso?" Abbi pazienza. Sopporta un po' di curiosità di troppo e vai avanti. Non sentirti meno di altre, sposate e con figli a 20 anni. Non sei inutile alla vita e non lo sarai mai. Fai le tue scelte perché senti che sono giuste, non perché devi votarti alla ricerca della fantomatica "metà della mela".

Questo direi alla "me" di 15 anni fa per evitarle un'adolescenza come ce l'hanno tanti adolescenti, ancora: sfrontati e sbarbatelli, fuori; poi scopri che, rispetto a 15 anni fa, le cose non sono cambiate. Almeno, dentro di loro.

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